Villa Patrizia è nata dall’idea di unire due volumi di forma differente

Un contenitore di ambienti di funzioni diverse

Villa Patrizia

“Se dovessimo paragonare una casa ad una persona da un punto di vista caratteriale, di sicuro ci verrebbe in mente la mamma. Le mura diventano le braccia che ci accolgono e ci tengono al sicuro, il tetto ricorda i sacrifici che sono stati fatti per mantenerci al riparo da spiacevoli esperienze, il giardino ricorda i momenti felici a giocare, con la sorveglianza amorevole della mamma/casa in lontananza.

Nella prima parte della vita identifichiamo la casa come un nido, un posto sicuro in cui vivere con i genitori; successivamente, con i sacrifici di una vita diventa il nostro nido, in cui crescere dei figli, in un circolo continuo di affetto e sicurezza. E la mamma rimane sempre una figura essenziale della nostra esistenza, l’unica figura in grado di ricordarci la casa che abbiamo costruito con i nostri sogni.”

Villa Patrizia è un progetto nato dall’idea di unire due volumi di forma differente, uno che inglobasse completamente la zona giorno e il secondo che assolvesse alle funzioni di zona notte e zona servizi. L’elemento di unione tra le due componenti è il patio, ovvero il giardino interno di forma semi quadrata, ospitante un albero, in grado di permettere un collegamento visivo diretto con l’ambiente esterno grazie alla combinazione delle porte finestre vetrate.

Il volume principale, cioè quello con la copertura a due falde, ospita il soggiorno posto in relazione con il patio e separato dalla cucina grazie ad una parete che può contenere, a discrezione, un pratico camino. Si arricchisce di una cucina e di una superficie utile per il deposito della propria auto.

Il volume secondario, invece, dispone di una camera matrimoniale con bagno privato, una lavanderia/centrale termica, un bagno, una camera singola e uno studiolo che affaccia direttamente sul patio e che, a seconda delle esigenze, può diventare una terza camera.

L’idea alla base del progetto è quella di poter garantire, con una semplice abitazione, una pluralità di spazi diversi: si parte dalla piccola corte interna, in grado di poter trasferire su mure domestiche, non solo una piccola porzione di natura, ma anche uno spazio all’aperto lontano da occhi indiscreti, per poi arrivare allo studiolo, ideale per chi ha un’attività esercitabile direttamente da casa in smart working.

Perché d’altronde, la casa è un contenitore di ambienti di funzioni diverse, e come tale segue completamente la vita di una persona, dal lavoro, al relax, passando anche per le semplici attività domestiche.

Dettagli tecnici

Arch. Elia Momolo

Progettista

210 m²

Superficie commerciale

135 m²

Interno

111 m²

Esterno

59 m²

Zona giorno

48 m²

Zona notte

28 m²

Servizi

780 m²

Superficie minima lotto

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